sabato 2 maggio 2009

Assignment 8: Valutazione del corso

"Tanti pensieri in tante discussioni diverse mi convincono che confrontandosi si impara: tra onnipresenti public relator, io ho preferito una lettura silente e attenta. Con un ruolo attivo minimo, mi sarò fermata al grado del RICEVERE, ma ho appreso molto..."

E' così che ho descritto la mia esperienza nel questionario propostoci dal prof.

E adesso vorrei spiegarmi meglio.
Sono d'accordo con l'espressione "esperienza" che bene identifica questo tipo di corso. Un'esperienza che coinvolge e mi ha fatto apprendere. L'esperienza è come un viaggio in cui si possono incontrare delle difficoltà, e devo dire di averne incontrate. Parlo di difficoltà tecniche, ma anche fisiche (a stare davanti al pc!!). Non sono mancate le difficoltà nell'interagire con gli altri componenti della blogoclasse. Ho letto molti vostri post, e molti vostri pensieri sono stati per me profondi spunti riflessivi, fonti di discussioni interessanti...purtroppo non sono stata capace di interagire forse frenata dall'essere partita con una sensazione di futilità nelle conversazione su un blog. Ho notato, invece, molta decisione e impegno in molte discussioni, ho notato che era davvero un modo per interagire e non per svolgere assignments. Bene, sono convinta che il mio modo di scrivere non sia stato un modo per svolgere assignment, ma è stato un modo per riflettere sui vari temi che sono venuti fuori. Ho mancato nell'interazione con altri blog ma non mi punisco per questo. Ho sempre fatto così in ogni mia prima esperienza, ho sempre dedicato del tempo a testare il territorio, osservare o ascoltare attentamente, e pian piano agire, prima con cautela, poi con più sicurezza. E' una mia caratteristica. Ed è quello che ho fatto anche in questa ulteriore esperienza. Scoprire il mondo del web 2.0 da dentro ma con un ruolo minimamente attivo. Però ho imparato ad apprezzare la possibilità di confrontarsi, ho impararto a non criticare anche le futili conversazioni bloggiane perchè in effetti: quante caz.... diciamo quando a tu per tu ci ritroviamo a scherzare e fare quattro risate, e quante poche volte capita nella vita frenetica di tutti i giorni di fermarsi a riflettere sui temi di cui ho letto nei blog!!!
In quanto a nuove conoscenze tecniche in ambito informatico, sono contenta di aver scoperto quelle funzionalità del web che un giorno mi potranno servire (medal, pubmed,..). Non mi sbilancio a dire che il corso potrebbe avere avuto altri spunti tecnici perchè non saprei proprio che dire!
Insomma, da extraterrestre del web e dei social network mi sento un abitante con cittadinanza e diritti vari. Non pretendendo di arrivare ad essere presidente (sinonimo di public relator onnipresente!), imparerò a sentirmi più "a casa mia"...
Tuttavia, se il corso era formazione, io ritengo di essermi formata abbastanza!!
Ringrazio quindi il prof. Formiconi per la modalità del corso, i temi di riflessione e le dritte su Pubmed, e tutti voi della blogoclasse per ciò che ho ricevuto!
Mamma mia, sembra un addio....ma in realtà i blog sono attivi, i feed funzionano, e ci si rvede ogni giorno al cubo!!!

martedì 28 aprile 2009

Paura di non capire quando e quanto un bimbo provi dolore: a questo e altro, le dritte di Medal.org!

...e invece di finire il capitolo di istologia sul sistema membranoso del citoplasma che oggi non cattura il mio interesse, questo pomeriggio ho voluto scoprire qualcosa sugli algoritmi medici di cui ci a parlato il prof.! Non ho nemmeno voglia di andare in palestra...
...ed ecco che il primo algoritmo si dimostra veritiero! Il mio Fit (frequenza, intensità e tempo dedito all' attività fisica) risulta essere solo il 36%...un pò pochino direi!
Comunque per convincervi o convincermi che non è stato un pomeriggio perso...
Gli algoritmi medici di Medal.org sono davvero interessanti. Mantengo qualche dubbio sull'affidabilità, o meglio sulla possibilità di gestire una diagnosi con 4 dati, 3 risposte a x e un calcolo del computer! Ovviamente credo che l'obiettivo e la soddisfazione di un medico in primis sia quello di diagnosticare e curare da sè e in equipe, in un consulto di...MENTI UMANE!
Ma qualcosa è comunque interessante:
Mi colpiva il calcolo dell'ipotetica quantità di sangue necessaria in un'operazione chirurgica sulla base per es. dei valori di Hb nel sangue; o la % di invalidità di un uomo sulla base dell' abilità o meno di svolgere le comuni attività da solo o con aiuto.
Et dulcis in fundus..ecco la spiegazione del titolo del post:
La scala che calcola il dolore di un bambino in base alla sua espressione facciale, a quanto, come e se ride, a se e quanto parla, a smorfie e sogghigni, o al suo comportamento generale è la cosa che mi ha colpito di più!
Esistono due scale apposite:
  1. Children's Hospital of Eastern Ontario Pain Scale (CHEOPS) in Young Children.
  2. Riley Infant Pain Scale (RIPS).

Ho appena vissuto l' esperienza dell' Ospedale dei Pupazzi che mi ha toccato davvero tanto. Pensavo alla capacità immaginativa dei bambini, a quanto riescano ad essere influenzati da ciò che li circonda e anche alla loro capacità di prenderti in giro. Alla poca voglia di interagire di alcuni di loro, al timore e alla chiusura in se stessi! Insomma alla necessità di dover instaurare un rapporto con loro fatto di fiducia ma che non si basa solo su questo. Ci vuole capacità doppia di comprensione per poter capire anche la parola non detta, uno sguardo impaurito. E' indispensabile tuttavia, mettere il bambino a proprio agio perchè si fidi di te. Inoltre: MAI orientare un bimbo a dire qualcosa che non è la verità! mai anticipare le sue risposte... Mai dire: non è vero? non è così? Dare sempre più possibilità di risposta e dargli tempo...

Mi sono confrontata con molti di questi aspetti nell' esperienza dell' OdP e credo sia difficile il rapporto con i bimbi. E' opportuno un rapporto vero tra un pediatra e il suo piccolo paziente, perchè il medico possa comprendere cosa ha, quanto dolore sente... Tutte queste difficolta mettono un pò di paura, paura di non capire bene cosa il bambino vuole esprimere! Credo che il primo passo sia crearvi un rapporto che da, vi assicuro, tanta gioia e soddisfazione, saper osservare, saper ascoltare, scendere nei tempi e nella semplicità di un bambino che non è un piccolo uomo...

domenica 19 aprile 2009

La vita è un sogno e ognuno ha il suo...

La vita è un sogno e ognuno ha il suo! E ogni volta che apriamo gli occhi e scopriamo che il sogno è realtà, è il quel preciso istante che viviamo!
Qualunque sia l'essenza del nostro carattere, qualunque siano i nostri atteggiamenti al mondo, qualunque sia la nostra filosofia di vita, qualunque siano le nostre belle e meno belle frasi sulla vita, l'importante è accorgersi di vivere e vivere in fondo! L'importante è avere un sogno, svegliarsi, sbattere non troppe volte gli occhi, e viverlo....

giovedì 16 aprile 2009

Assignment 6: Riflettiamo sul copyright

(il mio pensiero potrebbe risultare polemico ma non mi andava di ripetere che il copyright è un limite, volevo riflettere e volevo chiedermi i perchè, le necessità e le contraddizioni che aleggiano attorno al copyright.)

Intellectual property or public domain?? Perchè è nato il copyright? Se si tratta di tutela dei diritti d 'autore, mi viene da pensare alla fatica dell'autore e al fatto che debba essere tutelata la creatività così come l'impegno. Non mi azzardo a dire che l'arte debba essere chiusa in cassaforte ma non mi va di pensare che debba essere imbrattata da tutti! Pensiamo al quadro di un grande autore in un museo che può essere visitato da tutti. Son d'accordo se mi dite che in una collezione privata non potrebbe essere ammirato:il museo è l'ideale! Ma se qualcuno andasse ad imbrattarlo perchè l'arte è condivisione e ciò che è tuo e mio...cosa resterebbe di quel quadro? e così è per i libri di una biblioteca...perchè dovremmo riscrivere un libro o rimontare un grande film? ecco dove deve agire e non la tutela! Credo che non si debba parlare di proprietà intellettale o di bene comune. Abolite le collezioni private, ogni cosa è un bene comune! E la discussione può vertere sulla semplicità o comodità con cui una tal cosa diventa bene comune... Le slides senza immagini che ci vengono propinate a lezione, per non violare il copyright, sono pressocchè inutili al nostro studio! Penso si tratti di scarsa organizzazione dell'univerità italiana (perchè non credere che l'università, il dipartimento, il docente, o non so chi, non debba avere a disposizione il materiale adatto perchè lo studente ne faccia uso, e invece crediamo sia colpa dell' art. 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941....d'altro canto stiamo prediligendo una maggiore comodità per chi si occupa di insegnarci qualcosa!) Si tratta anche di scarsa comprensione dell' art. 70 che come molte leggi italiane può essere girato e rigirato finchè tu e io abbiamo ragione contemporaneamente! Mi sento tuttavia di criticare l'invenzione del copyright in tutti quei casi in cui è un bel modo per fare soldi! Credo nell'originalità della mente e della mano d'artista, nel diritto d'autore in quanto ideatore ma non produttore commerciale! Deve cambiare la mentalità... Il copyright non deve essere la chiave che chiude la produzione al mondo...non negare alla proprietà intellettuale che io possa usufruirne per la mia crescita intellettuale. Rimane il fatto che quella che sarà la mia possibile nuova proprietà intellettuale sia messa a disposizione ma sia valutata come esclusivamante mia, sempre in nome di quell'originalità...

Assignment 5: Pubmed

Finalmente di ritorno...su internet! Eccomi pronta a dedicarmi ai nuovi assignments! Avevo già sentito parlare di PubMed ma non avevo mai provato af effettuare alcuna ricerca. Devo dire che è molto interessante. Ha una vasta gamma di articoli, tra i quali scegliere quelli che meglio soddisfano le tue curiosità; perchè, diciamocelo: spesso lo studio imposto non soddisfa le curiosità personali, mentre la ricerca autonoma fuori dalle pagine di un libro, risponde alle nostre mille domande di ragazzi curiosi! Ho cercato notizie sull'embolia polmonare e in particolare sulle sue cause, su diabete e vaccino del papilloma virus, su glaucoma e distrofia maculare. Insomma su quelle cose di cui spesso si sente parlare, con il risultato di saperne qualcosa in più! Mi sono poi soffermata a cercare notizie sulla dermatite atopica e partendo da oltre 14mila risultati inserendo vari limits relativi a data di pubbliazione, tipo di articolo, ecc. ho ridotto il campo a 29 articoli di cui mi colpiva uno su un esperimento svolto in un'università di Berlino, che riporto qui sotto:

Exogenous histamine aggravates eczema in a subgroup of patients with atopic dermatitis.
Worm M, Fiedler EM, Dölle S, Schink T, Hemmer W, Jarisch R, Zuberbier T.
Department of Dermatology and Allergology, Charité - Universitätsmedizin Berlin, Berlin, Germany. margitta.worm@charite.de
Food and beverages may contain high amounts of histamine and thus may cause symptoms after ingestion. The aim of this study was to investigate the role of ingested histamine in atopic dermatitis. Patients with atopic dermatitis had to maintain a histamine-free diet for one week. Consecutively, double-blind, placebo-controlled provocations were performed with histamine-hydrochloride and placebo. The clinical outcome was assessed by determination of the SCORAD. Before and 30 min after each provocation blood was collected for measurement of plasma histamine levels and diamine oxidase activity. Thirty-six patients with atopic dermatitis completed the diet. Twelve of 36 showed a significant improvement of the SCORAD after one week of the diet. After provocation tests 11 of 36 showed aggravation of eczema. Plasma histamine was significantly higher in patients with atopic dermatitis compared with controls (p><0.001), whereas diamine oxidase activity was similar in both groups. Our data indicate that ingestion of moderate or high amounts of histamine-hydrochloride may aggravate eczema in a subgroup of patients with atopic dermatitis. Plasma histamine and diamine oxidase activity were not associated with the clinical response to histamine.

Bene, per oggi sono soddisfatta...ma ben presto tornerò a soddisfare qualche altra curiosità su PubMed!

mercoledì 25 marzo 2009

Assignment 3: Coltivare le connessioni

La scuola fa l'errore di non coltivare connnessioni? Ho avuto al liceo insegnanti maestro! Ricordo un mio prof. che a una delle prime lezioni riempì la lavagna con l'enorme scritta "I care". Ricordo le lezioni/connessioni di vita e cultura, di almeno altri due dei miei prof. (sempre liceali), da cui scaturiva voglia di apprendere. Si, è vero, ho sperimentato anche la scolarizzazione e adesso la sto sperimentato ancora di più, ma ho imparato la lezione dell'I care.
Ammiro la metafora del "coltivare le connessioni", del prendersene cura come un contadino non dimentica mai il tempo giusto per piantare un seme, innaffiare la pianta, e renderla viva. Spesso, insegnamento e apprendimento procedono in direzione opposta, o si scontrano e non ne esce nulla. Internet offre enormi opportunità: non scontri, nè vie solitarie, ma connessioni con la libertà di coltivarle, per apprendere dai milioni di utenti della rete, senza limiti verso nessuno, semplicemente con una giusta e attenta discriminazione. Dunque: un ringraziamento alla rete e ad ogni singolo nodo! Rimango in parte scettica:noi non viviamo in rete; come stabilire connessioni autogenerative nella realtà? Come recuperare la capacità di ascoltare, di trasmissione generazionale del sapere, l'empatia, il giusto tono, l'entusiasmo, (e che in parte credo di aver visto in qualche insegnante), che sono state le armi dei grandi maestri del tempo e sono simbolo di un prendersi cura della connessione da parte di chi insegna e di chi apprende? A volte mi sembra che internet faciliti molto la situazione con la vasta gamma di scelta di connessioni. Lascia un'enorme rete nelle mani del singolo, ma sembra distante dalla vita reale in cui le connessioni, in qualche modo, devono instaurarsi...ma sopravvivono con difficoltà perchè il contadino sembra aver dimenticato come prendersene cura...

martedì 24 marzo 2009

La mia città: Palmi

Salve ragazzi...

questa è la mia città: Palmi.
Qualcuno la conosce?
E' una cittadina in provincia di Reggio Calabria, si estende tra il mare e la montagna.




Ammetto che adesso che sono a Firenze, non c'è giorno che non mi manchi un pò la mia casa, la mia città, l'aria, il mare. Mi trovo nella città più bella d'Italia, ricca di turisti di tutto il mondo, di arte e di monumenti e devo dire che Firenze mi affascina molto...ma l'aria di casa è tutt'altra cosa! Palmi è un paese della Costa Viola....e quello si che è viola....altro che il viola fiorentino...(e ora fiorentini non mi odiate ma ognuno ha le sue origini e ognuno ha il suo viola!!!) Spero che a qualcuno di voi colpisca o incuriosisca qualcuna di queste foto...così magari in un ulteriore post potrò approndire la "mia guida turistica" e rispondere a qualsiasi curiosità!!
Ecco alcuni stupendi paesaggi naturali: il famoso scoglio dell ulivo, la spiaggia chilometrica, la villa comunale, il monte sant'Elia che domina la città, la misteriosa spiaggetta della marinella....






Ogni paesaggio è ricco di storia e di leggende! Ve ne sono talmente tante, che non saprei scegliere quale raccontarvi!!magari un'altra volta... Sono tutte storie tramandate dall'antichità, quelle che sentì raccontarmi da mio nonno, dalla maestra delle elementari, ma che ancora vedo per le strade nei giorni di festa e soprattutto, che ancora ogni ragazzino sente come parte di lui...e credo sia una cosa stupenda...!! Le tradizioni popolari continuano a vivere...e devo dirvi, per un palmese sono un pò come degli appuntamenti del calendario a cui non può mancare...e non si tratta di arretratezza...credo si tratti di ritagli del passato che fanno la nostra storia e che non vanno persi ma tutelati...gli spinati, i giganti Mata e Grifone, la processione della Madonna del Capello e ancor di più la Varia di Palmi:eccola!!!Magnifica...........



Qui a Firenze mi piacerebbe tanto scovare i segreti della città,o meglio, dei suoi abitanti. Scovare cosa vi spinge ad essere unici fiorentini?cosa vi hanno raccontato i vostri nonni?in che momenti riaffiora il vostro sentimento di fiorentini o toscani?...devo dire che mi pongo questi interrogativi perchè dopo 6 mesi di permanenza a Firenze mi sembra di vederla sempre da una brochure! Intendo dire: bello il David di Michelangelo, magnifica la cupola del Brunelleschi, e la bistecca alla fiorentina..eccezionale!! Ma queste cose sono apprezzate da un fiorentino, dai libri di storia dell'arte (e di cucina) e le apprezzo persino io!!!Forse è diverso...ma sento che mi sfuggge qualcosa e che solo un toscano doc può illuminarmi....aspetto risposte...spero di essere stata comprensibile!

Ora vorrei concludere da palmese doc parlando ancora del paese di cui sono innamorata...

Conto mille difetti; quei difetti per cui l'Italia è in fondo a classifiche europee e mondiali e per cui il sud Italia è sotto la soglia minima tra mafia e vari mal funzionamenti... e al di là dell'amore per i panorami stupendi, che spero abbiate apprezzato, feste, mare e cose varie...spero di aver trasmesso un pò dell'amore generale per la mia città. Amore che si definisce come voglia di fare qualcosa per migliorarla, per farla conooscere e apprezzare. E adesso che sono lontana, qui a Firenze, capisco tante cose...

il tempio della scienza...

il tempio della scienza...
Albert Einstein